RACCOMANDAZIONI NUTRIZIONALI PRATICHE IN CASO DI SCLERODERMIA & ALIMENTI ANTINFIAMMATORI

Raccomandazioni pratiche generali in caso di sclerodermia

Sono molte le teorie sulla dieta per la sclerodermia, ma gli studi scientifici, fino a oggi, confermano che non esiste una dieta che possa arrestare la progressione della malattia, ma che uno stile di vita sano abbinato a una corretta alimentazione di tipo mediterraneo migliori il benessere psicofisico e limiti una serie di fattori che potrebbero peggiorare la patologia. Ovviamente il tipo di alimentazione dovrà variare in presenza di sintomi o complicanze che richiedono uno specifico intervento dietetico

In linea generale è utile e consigliabile:

  • Mangiare poco e spesso: fraziona l’alimentazione in 3 pasti principali e 2-3 spuntini in modo da non appesantire troppo la digestione
  • Evitare i cibi industriali e i conservanti: scegli cibi freschi e poco elaborati, senza ingredienti artificiali o oli idrogenati. Se nella lista degli ingredienti ci sono nomi che suonano “chimici” evita questi cibi. In generale più breve è la lista degli ingredienti, migliore è il prodotto.
  • Consumare sostanze antinfiammatorie e antiossidanti contenute anche in spezie ed erbe aromatiche, come ad esempio basilico, rosmarino, origano, cannella, zenzero, paprika, peperoncino, curcuma e curry.
  • Ridurre gli zuccheri aggiunti: lo zucchero naturale che si trova nella frutta, nel latte e nello yogurt non è dannoso a meno che non causi problemi gastrointestinali. Controlla le liste degli ingredienti per i termini nascosti che indicano zuccheri aggiunti come saccarosio, succo di canna evaporato, fruttosio, sciroppo di riso integrali, miele, nettare di agave, melassa, sciroppo di amido, sciroppo d’acero.
  • Bere regolarmente nell’arco della giornata almeno 2 litri di acqua al giorno.
  • Evitare alcolici, snack confezionati e del fast food, bibite zuccherate
                         

                                                        



Alimenti antinfiammatori

ll regime alimentare antinfiammatorio, se è seguito in modo corretto, è un modello in grado di prevenire e/o contrastare lo stato infiammatorio cronico dell’organismo. Il rischio legato ad uno stile di vita e ad una alimentazione disordinata risulta modificabile consumando alimenti a più basso indice glicemico ed insulinemico, migliorando il rapporto fra acidi grassi omega-6 e omega-3, evitando i cibi che contengono acidi grassi idrogenati, e praticando attività fisica quotidiana di intensità moderata.

Un’alimentazione antiinfiammatoria prevede:

  • consumo saltuario e moderato di cibi e bevande che favoriscono l’infiammazione ed in particolare di cibi industriali, bibite zuccherate e bevande alcoliche, cibi ad alta densità calorica (ricchi di grassi) ed ad alto indice glicemico ed insulinemico (es: cereali per la prima colazione ricchi di zuccheri, farine raffinate)
  • consumo giornaliero di cereali integrali, anche in chicchi, e di varietà antiche di grano;
  • consumo giornaliero e variato di vegetali freschi di stagione, meglio se a filiera corta, crudi o cotti al vapore in modo da poter acquisire in misura maggiore i micro-nutrienti necessari;
  • consumo regolare di legumi durante la settimana (almeno 3 porzioni);
  • moderato consumo giornaliero di frutta fresca di stagione di colore diverso (regola dei 5 colori);
  • consumo di pesce azzurro ricco di acidi grassi omega-3;
  • consumo di frutta a guscio e semi oleosi;
  • impiego di olio extravergine di oliva sia per condire che per cucinare, erbe aromatiche e spezie
  • variare gli alimenti ed i macronutrienti (carboidrati, lipidi, proteine vegetali e animali) durante la giornata alimentare e nel corso della settimana adattando gli stessi alle esigenze lavorative e all’attività motoria;
  • ridurre l’introito calorico giornaliero totale e riduzione del peso corporeo se sovrappesi/obesi

 Un programma alimentare antinfiammatorio privilegia quindi i carboidrati complessi provenienti da cereali in chicco o da farine integrali, di grani antichi o macinate a pietra, gli acidi grassi insaturi (olio extravergine di oliva, da consumare in quantità moderata), gli acidi grassi polinsaturi omega-3 e le proteine di origine vegetale.

                                          

Consumo degli alimenti: frequenza settimanale

Verdure fresche di stagione crude o cotte: 3-4 volte al giorno

Frutta fresca di stagione: 2-3 volte al giorno

Frutta in guscio e semi oleosi: a colazione e/o come snack fuori dai pasti

Cereali integrali 2 volte al giorno

Legumi: 3-4 volte alla settimana

Uova biologiche : 2-3 volte alla settimana

Pesce azzurro o ricco di acidi grassi Omega-3: 2 volte alla settimana

Latte e latticini: consumo moderato, max 1 volta al giorno

Carne bianca: consumo moderato pari a circa 2 volte alla settimana

Carne rossa, trattata o conservata: consumo saltuario

Dolci e dolciumi: consumo saltuario

Condimenti: consumo giornaliero di olio extra vergine d’oliva, limone, aglio, cipolla, spezie, erbe aromatiche

           


                            

A cura di Veronica Matteini,

professionista laureata in Dietistica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze nel 2011. Ha conseguito un Master di primo livello in Nutrizione in nefrologia nel 2014. Svolge attività di libera professione in cui offre consulenze nutrizionali per una corretta alimentazione nella fisiologia e/o diete personalizzate in caso di malattie metaboliche, sovrappeso, dislipidemie, diabete, patologie gastriche, renali o intestinali. Si occupa di nutrizione in età pediatrica ed elabora menù e diete per le scuole e per i piccoli utenti che ne hanno necessità.



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