2.PERCHÈ LO PSICOLOGO NELLE MALATTIE FISICHE
Una
diagnosi di malattia cronica comporta un sovraccarico notevole, dal punto di
vista psicologico ed emotivo, variabile in base a vari fattori (da quelli
inerenti la specificità della patologia a quelli personali, psico-fisici e
socio-ambientali).
In generale, possiamo affermare che una persona, che riceve una
diagnosi e poi vive la condizione di una malattia cronica, si trova ad
affrontare quotidianamente una molteplicità di situazioni avverse dai
molteplici risvolti psicologici.
Lo psicologo, in
collaborazione con le altre figure sanitarie, può avere un importante ruolo di
supporto nel processo di ristrutturazione cognitiva ed emotiva di cui la persona deve diventare protagonista.
Lo psicologo è chiamata ad essere la figura di accompagnamento della persona a sperimentare e conoscere il fondamentale ruolo della creatività per ri-costruire la propria identità.
psicologa che, dopo aver conseguito un master in PNEI (psico-neuro-endocrino-immunologia), si occupa di sostegno psicologico nella cronicità, psico-educazione, scrive contenuti sulle caratteristiche psicologiche dell’autoimmunità e partecipa a convegni che mostrano spiccato interesse alla cura integrata. Coordina un gruppo di lavoro per l’ordine degli psicologi della Calabria sugli IAA (interventi assistiti con gli animali). Quando non lavora si gode full-immersion negli splendidi paesaggi naturalistici della Calabria in compagnia dei suoi fedeli pelosetti Kimi e Milù. Seguila su Facebook
https://www.facebook.com/psicologafrancescanicoletti
Commenti
Posta un commento